Un recente studio, che utilizza il software Spentys per la creazione di stecche personalizzate stampate in 3D, segna un'importante aggiunta alla letteratura sui risultati del trattamento delle fratture distali del radio. Lo studio mirava a valutare se queste stecche stampate in 3D fossero altrettanto valide, se non migliori, delle alternative tradizionali.
Questa ricerca conferma anche la sicurezza e l'efficacia di queste ortesi innovative, presentandole come un'alternativa convincente ai tradizionali calchi in fibra di vetro. Con particolari vantaggi per i pazienti più giovani e più attivi.
Uno studio comparativo: Stecche stampate in 3D vs. gessi in fibra di vetro
Lo studio ha coinvolto 39 pazienti affetti da fratture distali del radio minimamente dislocate. Questi pazienti sono stati divisi in modo casuale in due gruppi. Un gruppo ha ricevuto un'immobilizzazione tradizionale con un gesso in fibra di vetro, mentre l'altro gruppo è stato dotato di una stecca stampata in 3D per l'avambraccio. Ogni stecca, caratterizzata da un design a tre quarti di circonferenza con un'apertura longitudinale dorsoulnare e anelli di fissaggio, è stata realizzata su misura utilizzando il software certificato Spentys e poi convertita in un file di stereolitografia (STL).
Queste stecche stampate in 3D sono state create utilizzando prima un dispositivo portatile per scansionare la superficie dell'avambraccio del paziente, raccogliendo così i dati digitali necessari. Questi dati sono stati poi utilizzati internamente per fabbricare le stecche attraverso la tecnologia di stampa digitale con elaborazione della luce.
L'obiettivo primario di questo studio è stato quello di confrontare l'efficacia e la soddisfazione del paziente di queste stecche stampate in 3D con quella dei calchi convenzionali in fibra di vetro in un contesto point-of-care (POC).
I risultati: Soddisfazione dei pazienti ed efficacia clinica
La soddisfazione del paziente e l'efficacia clinica sono state misurate a 1 e 6 settimane dall'inizio dell'immobilizzazione. La guarigione della frattura, il dolore, il range di movimento, la forza di presa e i punteggi DASH e PRWE sono stati valutati fino a un follow-up di 1 anno.
I risultati dello studio hanno dimostrato che le stecche stampate in 3D erano ugualmente ben tollerate dai pazienti e altrettanto efficaci dal punto di vista clinico rispetto ai calchi convenzionali in fibra di vetro. Tuttavia, si è registrato un tasso più elevato di complicazioni minori associate alle stecche stampate in 3D.
È interessante notare che lo studio ha rilevato che i pazienti più giovani, esperti di tecnologia e di età inferiore ai 50 anni, hanno preferito le stecche stampate in 3D. Hanno apprezzato il peso ridotto, la resistenza all'acqua e l'estetica moderna dei modelli stampati in 3D. Tuttavia, i pazienti più anziani, soprattutto le donne, hanno avuto più problemi con la rigidità delle stecche stampate.
Spentys e il futuro delle ortesi stampate in 3D
Spentys, il software leader utilizzato in questo studio per la produzione di stecche stampate in 3D, è orgoglioso di essere all'avanguardia in questa tecnologia innovativa. Come dimostra questo studio, le stecche stampate in 3D rappresentano un'alternativa sicura e altrettanto efficace ai gessi tradizionali, soprattutto per i pazienti giovani e attivi.
Il flusso di lavoro Spentys ha svolto un ruolo fondamentale nello studio e si è rivelato un modo intuitivo per progettare rapidamente stecche per la mano. Per saperne di più sul nostro flusso di lavoro, richiedeteci una demo qui.
Riteniamo che la tecnologia di stampa 3D sia in continua evoluzione e che siano necessari una ricerca e uno sviluppo continui per ottimizzare il flusso di lavoro e il processo di produzione. È stato un onore collaborare con il Dipartimento di Chirurgia Ortopedica e Traumatologia, Chirurgia della Mano e dei Nervi Periferici, Kantonsspital Baselland, e con il Dipartimento di Ingegneria Biomedica, Gruppo di Ricerca sulla Produzione Additiva Medica (MAM), Università di Basilea, per questo studio.
Per maggiori dettagli sullo studio, visitare il sito https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37458129/
